The real innovations are always refused and after copied!
Personalmente ritengo che per l'epoca (anni 30) l'ing. Giulio Sosso sia stato un incredibile innovatore, molti dei suoi concetti: Fusto in alluminio, Chiusura a mezzo di un blocco oscillante, Doppia azione, Sicura automatica al percussore, Caricatore bifillare, sono stati copiati, modificati ed introdotti sulle pistole moderne entrate in commercio parecchi anni dopo. Un particolare ringraziamento al Dr. Enrico Appiano che mi ha messo a disposizione la documentazione pubblicata. Due pistole sono esposte nel museo della Fabbrica d'armi Beretta, probabilmente prototipi in valutazione dei Brevetti. |
NUOVI principi COSTRUTTIVI DELLE ARMI PORTATILI Secondo i brevetti: IULIO SOSSO - TORINO sono fondamentalmente basati: 1) su uno speciale sistema di alimentazione a mezzo di nastro continuo porta-cartucce, girevole fra due perni incorporati nel caricatore, ruotante di un passo ad ogni escursione dell'otturatore (alimentazione comandata); 2) sull'adozione della canna rinculante con nuovo, speciale sistema di bloccaggio di quest'ultima con l'otturatore, senza supplementare ausilio di molle; 3) su una sicurezza speciale sul percussore in modo che questo non possa diventare attivo, se non nel preciso momento del tiro; , 4) sul fatto che le tre uniche molle esistenti nel sistema sono in perenne stato di riposo e non entrano in tensione che al momento del tiro. Una pratica applicazione di questi principi basilari, da semiautomatica cui scaturisce tutta una serie di ragguardevoli vantaggi, è stata realizzata nella pistola automatica che si presenta in questo opuscolo. E' in corso la realizzazione pratica, basata sugli identici principi, di un moschetto a trenta colpi, suscettibile di sparare in modalità semiautomatica oppure a raffiche controllate di tre colpi ciascuna. Farà seguito la realizzazione della mitragliatrice leggera e pesante. |
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La pistola automatica Sosso è del tipo a canna rinculante (corto-rinculo). Questa caratteristica presenta, come è noto, numerosi vantaggi, che si possono riassumere come segue: 1) Sfruttamento dell'espansione dei gas assai maggiore di quello ottenibile con le pistole a canna fissa, con conseguente maggior potenza balistica (alta velocita iniziale), dovuta alla forte pressione che avviene per il continuo e progressivo forzamento del proiettile per tutta la lunghezza dell'anima della canna. 2) Arretramento dell'otturatore assai meno violento, avendo esso inizio quando il proiettile è già uscito dalla canna e cioè quando la pressione dal massimo è scesa a limiti sopportabili, ottenendo cosi maggior dolcezza di funzionamento, particolarmente nell'estrazione del bossolo. 3) Immobilizzo dell'arma in caso di occlusione della canna (per presenza di proiettile in essa arrestatosi per deficienza di carica) e conseguente eliminazione di ogni pericolo per lo sparatore. Nelle pistole a canna fissa ed in genere in tutte le armi non dotate di bloccaggio, in simile caso, si verifica: - rinculo di otturatore; - messa in canna di una seconda cartuccia che può esplodere, ad accensione avvenuta, fuori della camera di scoppio; - conseguente pericolo di chi impugna l'arma. 4) Massima stabilità e perfezione di tiro, in quanto il mivimento rinculante inizia il moto retrogrado quando il proiettile e già uscito di canna e non trasmette, pertanto, al tiratore, quei contraccolpi bruschi, che si verificano, invece, nel tiro con armi a canna fissa, in cui il moto retrogrado dell'otturatore inizia contemporaneamente al moto in avanti del proiettile. |
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Si presenta, qui, spontanea la domanda: Perchè la maggior parte dei costruttori di armi automatiche, ed in particolare di pistole, preferisce adottare la canna fissa, invece della rinculante? La risposta è semplice: Perchè la disposizione a canna rinculante è necessario adottare il sistema di bloccaggio della canna con l'otturatore, il che porta: a) all' itroduzione di un maggior numero di pezzi e ad una maggiore lavorazione; b) ad una sensibile complicazione nella struttura generale dell'arma; c) ad un maggior peso. Verificasi, in conseguenza di tutto ciò, un maggior costo di fabbricazione ed è per l'appunto in considerazione di quanto sopra che le Fabbriche d'Armi non adottano il sistema della canna rinculante, ricorrendo, invece, al più economico sistema della canna fissa. Ora, con il sistema di bloccaggio (Sosso ), sistema positivo, cioè senza impiego di molle, i tre accennati inconvenienti sono stati integralmente eliminati, ottenendosi tutto il complesso di vantaggi conferiti all' arma dalla canna rinculante, senza complicare l'arma stessa, senza aumentare il peso e senza incidere sul costo di fabbricazione. Ecco come e stato risolto il problema, secondo il sistema ( Sosso ): Il bloccaggio della canna avviene per mezzo di un puntone articolato alla canna stessa che, in posizione normale, è frapposto fra la canna e l'otturatore e, in posizione di rinculo, dopo breve tratto, è abbandonato dall'otturatore e resta frapposto fra la canna ed il castello. Il puntone posteriormente articolato, senza un perno materiale, ad una appendice della canna. L'estremità anteriore, in posizione normale, punta contro un arresto dell'otturatore. |
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Quando questo rincula, dopo breve tratto, detta estremità del puntone viene a trovarsi in corrispondenza di un vano del castello in cui viene guidata da un piano inclinato, abbandonando I ‘otturatore, il quale, strisciandovi sopra, mantiene il puntone nel vano 10. Nello stesso tempo che il puntone prende posto nel vano del castello, la canna rinculante con l'otturatore trova un arresto contro il quale resta bloccata dal puntone. Nella corsa di ritorno, verso la fine, l'otturatore libera il puntone e lo spinge, assieme alla canna, in posizione normale, per opera della molla di ricupero, senza necessità di una molla supplementare. Gli schemi 1, 2, 3, danno un'idea chiara di quanto sopra espresso: La fig. 1 rappresenta la pistola automatica ( Sosso ) a canna rinculante, in posizione normale e parzialmente sezionata, pronta per il tiro. La fig. 2 rappresenta la stessa arma a rinculo totale di canna e parziale di otturatore, con bloccaggio della canna con il castello. La fig. 3 rappresenta l'arma a rinculo totale dell'otturatore. Come chiaramente risulta dagli schemi sopracitati, l'arma presenta il castello, che si estende molto avanti. n esso scorrevole fra guide, come d'ordinario, l'otturatore 2, di cui e visibile pure la coda zigrinata 2 a, che avvolge la canna 3 e forma astuccio per la molla di ricupero 4, il quale ha il suo appoggio posteriore sul fondo della ghiera 5, che preme contro opportuni arresti del castello. La canna e scorrevole entro questa ghiera nei limiti consentiti dagli arresti 3a e 3b della sua estremità posteriore e del ritegno 6 portato dal castello (sfilabile per lo smontaggio dell'arma). L'otturatore e la canna sono collegati, nel movimento di rinculo e di ritorno, per mezzo del puntone 7, di cui la estremià posteriore 7a trova posto, a guisa di articolazione, in un incavo della canna presso l'appendice 3 a. La estremità anteriore 7b del puntone, nella posizione normale (fig. 1, arma pronta per il tiro), punta contro un arresto 2b dell'otturatore, mentre in posizione di rinculo trova posto nell'incavo 1a del castello in cui viene guidata attraverso un piano inclinato per l'impegno del suo vano a V 7c con il cuneo 1c del castello. Quando parte il colpo, la canna rincula, spingendo indietro l'otturatore insieme con il puntone 7, fino a che (fig. 2) il vano 7 c del puntone si impegna con il cuneo 1c del castello, l'estremità 7 b del puntone scivola nel vano 1a e l'appendice 3. della canna urta il ritegno 6. L'otturatore per inerzia prosegue la sua corsa indietro, strisciando col suo arresto 1b sul puntone 7 (fig. 3) e mantenendone, cosi, I'estremità 7b nell'incavo 1a: perciò la canna resta bloccata nella posizione di rinculo per tutto il tempo che l'otturatore impiega per giungere a fine corsa e tornare alla posizione di fig. 2. Solo allora I'estremità 7b del puntone sarà libera di risalire il piano inclinato sotto la spinta della canna, a sua volta spinta dall'otturatore sotto l'azione della molla di ricupero. L'arma si trova cosi pronta per la partenza di un nuovo ciclo di sparo (fig. I). il ritorno della canna non è subordinato all'azione di una speciale molla ed è in ogni caso sincrono a quello dell' otturatore, come pure il rinculo, grazie alla rigidità del collegamento per mezzo del puntone. MECCANISMO DI SCATTO. Il meccanismo di scatto comprende una sola molla, robustissima, elicoidale, che funge sia da molla per il ritorno del grilletto, sia da molla del dente di scatto (fig. 5). MECCANISMO DI SPARO. La pistola ( Sosso ) e’ del tipo a cane esterno, che e’di facile manovra e controllo. Il cane può essere armato sia agendo direttamente su di esso col pollice, sia premendo il grilletto con l'indice, come in un comune revolver (richiamo automatico). Ciò e’ di notevole importanza pratica, in quanto che, in caso di mancato colpo, si può riarmare il cane semplicemente ritirando il grilletto e senza dover estrarre la cartuccia non sparata, dato che, come succede spesso, la causa del mancato colpo può essere accidentale e indipendente dalla cartuccia. Si ha anche il vantaggio di non distogliere l'arma dalla mira. MECCANISMO DI SICUREZZA (fig. I, 2, 3, 4.- pag. I4). La pistola ( Sosso ) e’ provista di una sicura automatica che viene liberata solamente quando si preme il grilletto. Tale sicura blocca il percussore. Anche se il cane fosse sollevato e dovesse scattare accidentalmente, esso non potrebbe provocare la partenza del colpo, se il grilletto non e’ premuto, per cui I ‘arma può essere portata senza pericolo anche con il cane armato |
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CARICATORE (vedi fig. 4). La pistola automatica ( Sosso ) è provvista di un caricatore di nuovo tipo il quale consente un numero di colpi all'incirca triplo di quello contenuto nei caricatori ordinari a molla. Nel caricatore ( Sosso ) le cartucce sono portate da un nastro continuo, girevole fra due perni incorporati con il magazzino, amovibile nel modo solito. L'avanzamento del nastro, ad ogni colpo, è provocato dal rinculo dell'otturatore. Nel caricatore è esclusa qualsiasi molla e la scorrevolezza della cartuccia alla messa in canna è uguale dal primo all'ultimo colpo ed è eliminato qualsiasi pericolo di inceppamento, che, come è noto, nei caricatori ordinari è dovuto: a) all'eccessiva spinta esercitata sulle cartucce, specialmente ai primi colpi, quando la molla è compressa al massimo grado; b) allo snervamento, a lungo andare, della molla stessa, che non riesce più a spingere, con la dovuta energia, le ultime cartucce al punto in cui debbono venire investite dall'otturatore; c) all'allargamento dei labbri del caricatore con conseguente sbandamento delle cartucce rispetto all'asse della canna; d) alla rottura della molla per eccessiva compressione. Nel caricatore (Sosso ), le cartucce si immettono, dalla prima fino all'ultima, negli appositi alveoli, con estrema facilità e senza esercitare alcuno sforzo, mentre invece, negli ordinari caricatori a molla, notevole è la pressione che si deve esercitare per farvi entrare le ultime cartucce, dovendo vincere la reazione della molla, già fortemente compressa. A notarsi poi che se, in tale operazione, non si procede con cautela, si corre anche il rischio di slabbrare il caricatore, dando così luogo alla possibilità di inceppamento dell'arma. . |
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RIASSUNTO DEI PREGI DELLA PISTOLA AUTOMATICA "SOSSO go. I) Eliminazione integrale degli inceppamenti che molte volte si producono nell'uso delle pistole ordinarie e che sono dovuti all'imperfetto sistema di alimentazione con i comuni caricatori a molla. 2) Disponibilità di colpi all'incirca tripla di quella delle comuni pistole automatiche. 3) Notevole celerità di tiro consentita dall'alimentazione comandata, in sincronia con l'escursione dell'otturatore. 4) Potenza balistica elevatissima, a causa della forte strozzatura di canna (forzamento continuo e progressivo del proiettile per tutta la lunghezza dell'anima) e della minima dispersione di gas dovuta al sistema di chiusura stabile. 5) Pezzi costitutivi dell'arma robustissimi e di facile lavorazione. 6) Facilità e rapidità estrema di montaggio e di smontaggio, non essendovi nè viti nè coppiglie fisse al castello. 7) Stabilità perfetta di tiro. 8) Richiamo automatico del cane e quindi possibilità di ripetere la percussione, senza distogliere l'arma dalla mira. 9) Sicurezza agente sul percussore, per cui il colpo non esplode, anche se l'arma cade o urta violentemente contro qualche corpo solido. 10) In tutta I'arma non vi sono che tre molle, robustissime, in costante stato di riposo, che entrano in tensione solo al momento del tiro. Sono basati sullo stesso principio di funzionamento i moschetti, fucili, mitragliatrici leggere e pesanti, sistema "GIULIO SOSSO"
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MANUTENZIONE DELL'ARMA (pag. I5, I6). Lo smontaggio è di una semplicità senza confronti: esso avviene senza l'uso di alcun utensile. Viene dapprima sfilato il caricatore 8, dopo aver spostata da sinistra a destra la leva 9, che serve da fermo. Tenendo l'arma nel palmo della mano, la stessa leva 9 viene premuta verso linterno (da destra verso sinistra) per tutta la sua corsa, con questo movimento si sgancia la guancia-coperchio 10, asportandola dal castello 1. Si ha cosi sott'occhio ogni meccanismo. Si sfila quindi la ghiera (guida canna) 5; si alza il cane 1, si tira indietro I'otturatore 2, che si alza fuori dalle guide e si spinge innanzi, sfilandolo anteriormente; si toglie la molla di ricupero 4 e relativa guida I2; si abbassa il cane, si toglie l'arpione 13, sollevandolo verso l' alto ed asportandolo; si toglie la biella 14 e quindi il grilletto 15 con incorporata molla 16 e comando 17 della sicura, nonchè il relativo congegno di scatto 18; si toglie il fermo canna 19 e poi la canna 3, spingendola indietro fino a fuori guida; quindi il puntone 7, la coppiglia 20 e si sfila l'arresto 2I, che tiene l'arma in posizione aperta quando l'otturatore è a fine corsa. Quindi si sfila il perno 22, togliendo il complesso: cane 11, molla 23 e comando elastico arpione 24. Si asporta il pernetto 25 per il fermo del caricatore e L'asticciola 26 di bloccaggio della guancia 10. Nell'otturatore 2: tolta la coppiglia 27 si asporta l'estrattore 28 e quindi automaticamente si sfila il percussore 29 e il congegno di sicura 30. Nell'arma, le tre sole molle esistenti (4, 16, 23) sono costantemente in stato di riposo, entrando esse in tensione solo durante il tiro. |
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Caratteristiche generali Calibro: 9 mm Glisenti |
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